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Zoller, prima del rush finale: "Scontri diretti decisivi"

Mister, ultima pausa prima del rush finale. Nelle ultime due gare avete raccolto 1 punto, come sta la squadra? In questi casi sta meglio - mentalmente - la formazione che insegue, l'Alense, o la battistrada che non può permettersi passi falsi? "Negli ultimi tempi abbiamo perso brillantezza e sicurezza, sia nella solidità difensiva che nel gioco e nelle proposte offensive. Cose di cui è responsabile l'allenatore. La sosta speriamo ci consenta di recuperare un po' di energie - analizza il tecnico brentegano (nella foto di Leo Hodaj per FootballHazardStudio - e di arrivare pronti alla volata finale. Non è facile stare sempre davanti per una squadra con la media d'età di 21-22 anni e forse nell'andata siamo andati oltre le più rosee aspettative. Ora siamo una lepre poco esperta, ed anche un po' stanca, ed i segugi dietro sono sulle nostre tracce".
E' stata difficile la gestione dello spogliatoio dopo la sconfitta (che ha messo fino ad un lunga striscia positiva) patita con il Rovereto? "Perdere un derby non è mai bello, ma vi confesso che ho dormito serenamente comunque. Pur con qualche rimpianto nello sport serve riconoscere la bravura e il merito degli avversari. Se gli altri corrono e tu cammini è difficile vincere le partite al di là dei moduli, dei sistemi di gioco, dei capolavori tattici e degli episodi".
Torniamo al pareggio di domenica scorsa sul prato di Nago. Che partita è stata? "È stata una partita dura e tosta come mi aspettavo. Ci siamo trovati di fronte una squadra in salute, organizzata e davvero affamata, nonostante abbia già raggiunto la salvezza. Si è giocato poco e lottato tanto : un buon punto da cui ripartire".
Come diceva, durante la pausa invernale, le inseguitrici - Gardolo e Aquila Trento - avrebbero potuto restare in corsa fino alla fine. Insomma sarà un finale di stagione tutto da vivere, cosa servirà per tentare di restare in testa fino al traguardo? "Ad agosto si parlava di 6-7 squadre da vertice. Qualcuna non è mai entrata in corsa. Ora siamo rimaste in quattro a giocarci il titolo. Il Gardolo come si evince dalle dichiarazioni del direttore Mottes ci crede e se sei all'Aquila, e ti allena Luciano Gabrielli, ci devi credere per forza di cose. L'Alense è una squadra tenace ed esperta, poi ci siamo noi. Gardolo e Aquila viaggiano a mille ed a suon di gol. Noi e l'Alense siamo un po' col freno a mano tirato, ma abbiamo qualche punto in più. Ogni squadra è attesa da due scontri diretti (Mori-Gardolo / Gardolo-Alense / Mori-Aquila / Aquila-Alense): ora i risultati di queste gare conteranno davvero doppio".

E venerdì prossimo si giocherà in anticipo con il Gardolo che nel 2018 riuscì a fare bottino pieno in via Lomba. Una delle gare più difficili e complicate del campionato, come vi preparete? "È probabilmente la squadra, assieme al Borgo, che gioca il miglior calcio della categoria con alcuni elementi di spicco e giovani molto bravi. Cercheremo di prepararci al meglio cercando di limitare al massimo i loro punti di forza e cercando di andare alla ricerca di qualche lacuna che, come noi, hanno anche loro".
In primavera, come di consueto, si comincia a parlare della prossima stagione. La vedremo ancora all'ombra di Montalbano? "In primavera iniziano le voci e le varie chiacchiere, formali ed informali. Credo comunque che il nome dell'allenatore della prima squadra, per il 2019-2020, sia l'ultimo dei problemi per una società come il Mori S.Stefano che vanta numerosi tesserati e gestisce un sacco di cose. Domani, ad esempio, vi sarà il torneo "Ciao Nicola " che sarà una vera e propria festa di colori e di calcio. Una festa dedicata ad un ragazzo che ho visto crescere sui prati di San Valentino ed a cui ero molto legato. Ecco, il Mori S.Stefano dovrà continuare a rappresentare questi valori per la propria comunità, essere questo al di là che sia Zoller o meno il tecnico della 1^ squadra".

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